Impronte

Le mie impronte nascono dall’idea che le impronte digitali sono ciò di più personale ed essenziale dell’identità di una persona, infatti le impronte digitali di un uomo si formano definitivamente nel feto al settimo mese e rimangono tali in tutto l’arco della vita. Esse sono utilizzate da molto tempo ed estensivamente per l’identificazione degli esseri umani in generale, l’identificazione attraverso l’utilizzo delle impronte digitali è basata su due basilari premesse: l'”immutabilità” secondo la quale le caratteristiche delle impronte non cambiano attraverso il tempo, e individualità, la quale afferma che l’impronta è unica da individuo a individuo.

Quando ho pensato di voler affrontare l’argomento del ritratto ho voluto rappresentare l’essenza dell’individuo rimanendo in un certo modo nell’astrazione. In seguito ad un furto in casa con la conseguente ricerca delle impronte digitali da parte della polizia scientifica, mi è venuta l’idea di rappresentare in questo modo la persona. Ho aggiunto delle varianti che potrebbero rendere interesante il ripetere del ritratto nel tempo: la dimensione, il colore e la parzialità dell’impronta.

I miei ritratti sono dimensionati sulla grandezza della persona, infatti hanno una loro proporzione: l’altezza del quadro è dato dall’altezza della persona meno il metro (ossia per una persona alta 1.75 il quadro sarà lungo 75 cm) e la larghezza è data dal peso (quindi 58 kg saranno 58 cm di larghezza), ciò dà la possibilità di fissare nel tempo la dimensione della persona che può essere variabile. Il colore del quadro è dato dal carattere, ogni persona è attratta da un colore e questo diventa un interessante argomento di conversazione nella mia interazione con la persona, da cui prendo ispirazione sia nella scelta del tono del colore e nella scelta della parte di impronta da riprodurre. Il quadro stesso è fatto da una parte dell’impronta del pollice della mano che la persona utilizza, ingrandita. L’entità dell’ingrandimento è un ulteriore fattore su cui posso lavorare per differenziare i vari tipi di persone.

Il lavoro inizia con l’impronta del pollice fatta con l’inchiostro, dopo la digitalizzazione segue l’ingradimento e la necessaria lavorazione per non perdere le tracce a causa della sgranatura dell’immagine. Viene scelta una parte dell’impronta rispettando le dimensioni della persona, a seconda delle parti di maggior interesse e tipicità. L’immagine viene riportata su un supporto in legno, si inizia la costruzione tridimensionale con l’utilizzo del polistirene che verrà ricoperto con un’alternanza di mani di gesso e scartavetratura finale. Il volume viene colorato con dell’acrilico che dà maggiore resistenza e finito con una colata di resina epossidica che dona lucentezza al quadro e un incertezza sulla profondità del volume.