Se Micaela Legnaioli ci aveva sorpresi con un mix di colori nella sua prima mostra nel maggio 2013, torna oggi alla predominanza del bianco e del nero… Come se i suoi occhi cercassero nel manicheismo dei neutri una risposta chiara nel « gioco dei sentimenti ».
Ciò che ci rende deliziosamente e terribilmente umani non è infatti questo stato emotivo che varia a secondo del nostro vissuto? Trovare l’equilibrio nei sentimenti opposti, non sarebbe questo il cuore del suo lavoro?
L’artista scava nell’intimo, nel più profondo dell’essere e riafferma la forza del sentimento nel cuore dell’Uomo.
Sentimenti, positivi o negativi, niente viene imposto dall’artista, tutto è solo suggerito… La scelta del titolo di queste opere da una sola lettera lascia che lo spettatore interroghi se stesso : « A » come « Appassionato », « Ansia », « Abbandono », « Allegria » …
Pudore spontaneo e spericolato del sentimento sottilmente velato nell’opera « R » o « B », oppure strappi decisi attraverso frammenti di plexiglass che lacerano l’opera « I », o infine fili di ferro arrugginiti inchiodati nell’opera intitolata « P ».
Bordi taglienti di plexiglass, parole incatenate, forme curve e lucide sono i paesaggi interiori che l’artista interpreta, nel grande desiderio di sentire, di esistere e di fare coesistere i propri sentimenti.
Micaela Legnaioli rimane coerente con il processo creativo in cui eccelle, sempre fedele ai materiali di recupero di cui trae nobiltà, durezza o semplicemente utilità. Resina, stucco, metallo, tessuti vari, plastica, tavole di legno donano vita ad opere che poi esprimono un nuovo significato. L’elemento grafico rimane presente in diverse lingue, come se volesse sfidare il visitatore del Mondo. E si tratta proprio di linguaggio universale quello dei sentimenti.
Lei riesce proprio a fare sorgere questa dipendenza alla vita, con la consapevolezza di dovere fare coesistere tutti i sentimenti umani.
Sabine Oberti