Apre il 9 giugno 2023 a Beirut la bipersonale degli artisti Micaela Legnaioli e Franco Losvizzero. Con il patrocinio dell’Ambasciata del Libano in Italia e dell’Istituto Italiano di Cultura a Beirut
Rebirth Beirut
presenta
HOLE
Bipersonale di
MICAELA LEGNAIOLI
FRANCO LOSVIZZERO
a cura di Samar Hawa
dal 9 al 30 Giugno 2023
al Centro Culturale Rebirth Beirut, Beirut (Gemmayze, Gouraud street, Wakf el Roum bldg, 1°p) Apertura 2-7 pm (chiuso Sabato e Domenica)
OPENING 9 Giugno 2023 dalle 6 a 9 pm
Hole:
“Apertura o cavità di origine naturale o artificiale, profonda, che penetra in profondità o attraversa una superficie. Orifizio, cavità corporale: || Ferita profonda”.
Come Micaela Legnaioli scava nelle lamiere ora con delle punte in acciaio ora con degli acidi così Losvizzero scava dentro di sé per accedere ad una memoria profonda, “come fosse un buco nell’inconscio” che lo proietta in un mondo surreale, del sogno e perciò dell’incubo.
Memorie proprie e dell’umanità sono il terreno comune di questi due artisti che si spingono oltre la superficie per confrontarsi con le profondità di un “buco” che tutti ci accomuna.
MICAELA LEGNAIOLI
“Stati d’animo ed emozioni rimaste sopite, che affiorano da percorsi accennati o incisi di memorie lontane, ma anche di vissuti legati al presente che fanno parte della persona con le sue paure e speranze, ansie e gioie, sono restituiti attraverso immagini di volti lungo una ricerca intellettuale e materica cui si dedica Micaela Legnaioli, con un energia che emerge dalle sue opere dove la materia si fonde con il segno ed il colore a raccontare storie vicine e lontane.
L’artista si muove in un ambito in cui la povertà della materia usata si evolve in una raffinata ricchezza dell’espressione emotiva ma chiara nei labirinti della memoria. Un tentativo di descrivere un’immagine viva e reale di persone, i cui profili interpretano le possibili situazioni interiori degli individui stessi.
Questi profili realizzati con la tecnica della “circumductio umbrae” alludono alla presenza fisica umana ed ai legami con le origini del mito, mentre l’essenza della persona con la sua spiritualità emerge attraverso lo spazio circostante ad interagire con il mondo esterno. Mondo interiore ed esteriore sono apparentemente separati, ma connessi in questo percorso esistenziale dove il visibile può aprire un varco verso l’invisibile proprio attraverso i profili.
Circa una quindicina di opere di piccolo medio formato realizzate da Micaela Legnaioli su diversi metalli a suggerire un percorso silenzioso a portare alla luce quello spazio esistente tra l’arte e la vita per avvicinare lo sguardo verso un nuovo ascolto interiore. Profili che rimandano alla memoria, a quel silenzio in cui si avverte quella solitudine, parte dell’uomo fin dalla nascita, necessaria per perdersi e ritrovarsi.” (Silvana Lazzarino su About Art)
FRANCO LOSVIZZERO
Con 15 lavori inediti di diverse dimensioni su carta, tela e metallo, Losvizzero esplora una dimensione dell’oltre che appartiene a lui come alla memoria dell’umanità intera. Personaggi di un mondo surreale ed espressionista appaiono in un turbinio di impalpabili mostruosità che giocano come in un carosello ad animare i deserti inesplorati dell’inconscio. Sculture e bassorilievi emergono dalla bidimensionalità della tela per restituirci un percorso di “affacci”, apparizioni, da una parte e dall’altra della superficie dell’opera stessa.
Gli elementi scultorei sono realizzati in “materiale plastico-ceroso”, un connubio di resina e cera che appartiene alla ricerca alchemica e chimica dell’artista. Una formula segreta che ne contraddistingue le marmoree trasparenze dal 1999, anno della sua prima realizzazione. Come già mostrato in tante esposizioni, Losvizzero interviene pittoricamente a completare delle teste trofeo, ora con le sculture in vetro realizzate a murano o con le più piccole in resina-cerosa (presenti in questa mostra), con corpi sinuosi a metà tra l’animale e l’umano.
Un mondo sotterraneo che emerge con memorie ataviche e simbologie antiche in una ibridazione di figure mitologiche per risvegliare nello spettatore memorie sopite. Il mondo dell’infanzia e il gioco straniante ci spingono ad interrogarci su cosa permane delle sensazioni e stati d’animo che contraddistinguono immagini del passato come simbologie religiose e alchemiche.
“Il buco che immagino alla base del mio stomaco mi spinge a cercare come in un pozzo nel vasto acquitrino del mio inconscio. Pescare in questo buco, come infilando un braccio nelle mie oscurità, mi conduce a riconoscere pezzi di me che ho dimenticato o non voglio vedere. La verità nel restituirle così come le trovo è il mio atto di coraggio, l’operazione più intima! Le mie viscere nascondono verità scomode in cui tutti, direttamente o indirettamente si riconoscono. Un percorso interiore allo specchio che conduce ad una catarsi e ad una riconciliazione ognuno con il proprio mostro”. (F.L.)
Beirut più di ogni altra città fa i conti con la sua ferita, col suo buco. Una devastante deflagrazione nel 2020 ha raso al suolo interi quartieri e causato centinaia di vittime, creando un “foro”. Qui si incontrano Legnaioli, Losvizzero e Rebirth Beirut – impegnata già da anni nella ricostruzione, non solo di un tessuto urbano ma anche di un tessuto culturale e di rinascita interiore-.
Un ponte tra Italia e Libano – già intrapreso da Losvizzero nel 2008 con la Mostra Correnti Mediterranee – per superare barriere, oltre le guerre, oltre l’inquinamento, oltre le ferite di cui Beirut è dolorosa testimone ma anche esempio di grande rinascita.
*Ci sarà un incontro con gli artisti all’Ambasciata del Libano a Roma successivo alla data di apertura della mostra, in data da definirsi. Per aderire scrivere una email a: denicola.arianna@gmail.com
Uff. Stampa: denicola.arianna@gmail.com