Doppia personale dal titolo “Passaggi-Passages” di A.T. Anghelopoulos e Micaela Legnaioli a cura di Sabrina Consolini nei nuovi spazi del Lords Luxury, un art-meeting di prossima apertura in via del Crocifisso a Roma. La mostra, che mette in scena due differenti e raffinatissime visioni artistiche dei due artisti, entrambi romani di adozione, A.T. Anghelopoulos (Teramo 1963) e Micaela Legnaioli (New Delhi 1970), è tra gli eventi espositivi della III Edizione del Rome Art Week 2018, la settimana dell’arte contemporanea che si terrà dal 22 al 27 ottobre e che coinvolgerà la Capitale con numerosi eventi artistici ad ingresso gratuito.
In esposizione oltre una ventina di opere, tra dipinti e opere materiche e di entrambi in mostra tre diversi cicli di opere per Anghelopoulos i nuovi Point of View, i Passages e le Inner Life e per la Legnaioli le Tracce e le nuove serie di opere su metallo in rame e in zinco.
Anghelopoulos e Legnaioli rappresentano due punti di vista esemplari nel panorama artistico attuale e, di entrambi, si è occupato anche uno dei più noti e importanti Storici dell’Arte, il Professor Claudio Strinati . La mostra è un momento di incontro di due visioni che, nella differenza, condividono lo stesso interesse e amore per l’arte e i personaggi della storia da entrambi “ritratti” in maniera innovativa, nel nome di una idea di arte contemporanea, che recupera l’armonia e la bellezza con esiti davvero molto raffinati.
C’è una bellissima e serrata dialettica anche spaziale tra i due artisti con gli ultimi accoglienti neri e gli ori sfumati dei Point of View di Anghelopoulos che creano dei varchi, soglie inaspettate dei “tagli” verso nuovi orizzonti e oltre lo spazio bidimensionale della tela. “La sua percezione ricorda talvolta Klee, talvolta Rothko” ha scritto di lui Strinati; mentre delle opere della Legnaioli le Tracce sono dei “percorsi di impronte digitali tridimensionali labirintiche in rilievo” come le ha definite Strinati simili al “Cretto di Burri a Gibellina”.
Le ultime due serie di opere di Micaela quelle su metallo, raffinatissime e preziose, sono realizzate tutte su grandi lastre di zinco per le donne e in rame quelle degli uomini entrambe, incise, scolpite e ossidate con gli acidi e i sali. Opere materiche che, nelle concrezioni e nei differenti colori, vogliono rappresentare il carattere e le esperienze di vita dei personaggi rappresentati. Opere le sue che invadono al contrario lo spazio dello spettatore. I due artisti sembrano ricordare le differenti ma complementari visioni dello spazio che, nell’architettura Barocca, animavano Bernini e Borromini.
Anghelopoulos trova stretto lo spazio naturale e cerca una espansione spaziale, mentre, la Legnaioli lo contrae lo spazio dell’osservatore e adora le masse di cui affila i profili e li espone alla luce radente.
Per l’eleganza espressiva e la complessità dei contenuti, che si guardano reciprocamente, c’è per lo spettatore un momento di piacevole osservazione delle opere e di meditazione sugli esiti, differenti e personali, di due artisti notevoli.