Viviamo in un tempo in cui le tante forme dell’arte e della cultura fioriscono in molti luoghi pubblici e privati e consentono ad un pubblico differente di nutrirsi di spazi di scambio e di scoperta, di luoghi di condivisione ma soprattutto di apertura dove la curiosità e la sensibilità accompagnano un percorso di scelta.
Questo è idealmente lo spirito con cui Ernesto Quagliariello, direttore del Teatro Centrale, luogo caro alla tradizione artistica romana, si propone di animare questo spazio e l’incontro con l’Artotheque de Rome è stato determinante per lanciare l’idea di un luogo di cultura dove, bevendo un calice di vino nell’attesa dello spettacolo, ci si può accompagnare nella scoperta di un’esposizione di arte contemporanea.
La collaborazione tra Teatro Centrale e l’Artotheque de Rome prende l’avvio il 9 dicembre 2014 con l’esposizione “Curve e Variazioni” dell’artista plastica Micaela Legnaioli e dello scultore Boris Lafargue. Ambedue operano sulle forme con dei materiali differenti da cui nascono variazioni originali e interessanti.
Micaela Legnaioli, che ha già esposto due volte a Roma, fa coesistere in questa esposizione l’arte del recupero con quella del modellare. L’artista crea o ricrea le forme come nell’opera “C”, modellata con gesso e resina della serie “ Giochi dei sentimenti” o nell’opera “Soffocare” per cui l’idea di ridare vita a ciò che non l’ha più, o che era nascosto o soltanto dimenticato da tutto il senso della ricerca dell’artista per scavare nell’intimo. Micaela Legnaioli rimane coerente con il processo creativo in cui eccelle, sempre fedele ai materiali di recupero di cui trae nobiltà, durezza o semplicemente utilità. Resina, stucco, metallo, tessuti vari, plastica, donano vita ad opere che poi esprimono un nuovo significato
Boris Lafargue espone per la prima volta a Roma e presenta una serie di disegni che rappresentano il lavoro preparatorio che gli consente la comprensione dei volumi prima della realizzazione della scultura. Questa eccezionale serie ci accompagna nella ricerca dell’artista sulla forma geometrica dei quadrati, composta da una infinità di triangoli e rettangoli isosceli. Da questi disegni sono state eseguite tre sculture « Heraphrodite », «The Falcon Territory » e «Black Hole.
Lo spazio comune offerto a questi due artisti rappresenta un ponte che permette di confrontare l’approccio alle infinite possibilità delle forme, al di là di quale sia il materiale prescelto.
Tante variazioni che lasciano il nostro immaginario correre……